Archivi del mese: febbraio 2020

Alfa Romeo: addio Biscione!

 

Alfa Romeo: un logo speciale per i suoi 110 anni 

Dopo Citroën nel 2019, è la volta dell’Alfa Romeo di essere sotto i riflettori per quest’anno 2020. Il 24 giugno, il marchio celebrerà i suoi 110 anni : l’opportunità per i suoi designer di creare un nuovo logo vestito di passato ma dal sapore del futuro. 

Alfa Romeo: 110 anni di storia

ALFA è nata nel 1910 a Milano, dopo l’acquisizione da parte di un gruppo di industriali e finanziatori di una piccola struttura presente nella costruzione di automobili. Sul punto di fallire nel 1915, fu rilevato da Nicola Romeo, un ingegnere napoletano, che gli diede il suo nome. Fu sotto la sua guida che l’azienda conobbe il suo primo periodo d’oro. Ma fu nel 1950 che il produttore Alfa Romeo conobbe il suo periodo più importante con i suoi modelli Alfa Romeo 1900 e Alfa Romeo Giulietta, che segnarono la sua storia. Questa prosperità, per quanto fragile, non resisterà allo shock petrolifero e alle difficoltà finanziarie dell’azienda. Fu nel 1986 che la FIAT, sua rivale, iniziò una profonda ristrutturazione per evitare il peggio per il produttore Alfa

Oggi, per celebrare il suo 110 ° anniversario, Alfa Romeo ha pianificato un intero programma di manifestazioni ed eventi, che promette grandi sorprese. 

 

Il nuovo logo Alfa Romeo 

A differenza di altre case automobilistiche, Alfa Romeo ha sempre mantenuto lo stesso logo sin dalle sue origini. Il nuovissimo, firmato Robilant Associati, è stato immaginato per rappresentare sia il passato che il futuro dell’azienda. Sarà esposto su tutte le auto che lasceranno le linee di produzione nel 2020 e accompagneranno ogni evento del marchio durante tutto l’anno. Il nuovo logo Alfa Romeo non dovrebbe destabilizzare i suoi clienti. Più moderno, conserva tutta l’iconografia cara al marchio e rimane fedele ai suoi elementi emblematici. 

È il numero 110 che prende il posto del logo e che si scompone in diverse dimensioni: la dimensione crescente dei primi due numeri “1” simboleggia la transizione dell’azienda dal passato al presente. Per quanto riguarda lo zero, cattura lo sguardo con le sue dimensioni abbastanza grandi da contenere il famoso “biscione”, simbolo del marchio Alfa. Sotto il logo, i progettisti volevano mantenere lo stesso carattere per la firma della casa automobilistica.  

Nuovo logo, nuovo slogan, Alfa Romeo intende continuare a indossare l’orgoglio italiano sulle strade e rafforzare l’immagine del proprio marchio. Un anno 2020, ricco di celebrazioni, che probabilmente riempirà i fan della famosa casa automobilistica. 

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Renault Scénic 4: un nuovo stile

Dopo tre generazioni e 5 milioni di auto vendute, la Renault Scénic 4, il famoso minivan del produttore francese, sta cambiando il suo stile. Presentata al Salone di Ginevra 2016, la Renault Scénic 4 ha un aspetto più muscoloso e una forte personalità per adattarsi alla nuova tendenza nel mercato automobilistico. Una breve panoramica di questa nuova generazione di monovolume compatti

 

Renault Scénic 4: un design più dinamico e più sexy

Il punto di forza di questa quarta generazione è decisamente il suo stile. Infatti, la vendita di minivan è leggermente in calo rispetto a quella dei SUV, il costruttore Renault ha deciso di adattare il suo minivan. Per seguire questa nuova tendenza motivata dall’aspetto familiare e sportivo del SUV, Renault ha scelto un design più attraente, più dinamico e più sexy per Scénic 4. Sebbene la versione a 5 posti sia sempre stata favorita grazie al suo volume di bagagliaio più grande, Renault continua a declinare il suo minivan in due lunghezze: una versione corta che si estende per 4,41 metri e una versione lunga con il Grand Scénic.

Grazie al suo corpo più lungo e più largo, ma anche più alto del suo predecessore, lo Scénic 4 compete con la Citroën C4 Picasso, la Ford C Max o la Kia Carens.

In termini di sicurezza, il nuovo Scénic 4 non ha nulla da invidiare ai suoi concorrenti: sistema ISOFIX, 6 airbag, sistema di frenata di emergenza, ecc. Il suo parabrezza panoramico e trittico migliora anche la visibilità e la visione laterale, per una guida piacevole e completamente sicura.  

 

Renault Scénic 4: modularità e vivibilità

All’interno, la vivibilità di Scénic 4 è migliorata rispetto alla versione precedente. Nella parte posteriore, il comfort è migliorato grazie all’abbandono dei sedili indipendenti ed estraibili a favore di un sedile posteriore a scomparsa. Per quanto riguarda il frontale, lo Scénic 4 presenta bellissimi volumi e un’abitabilità sufficientemente spaziosa. Ha una buona posizione di guida e ampi spazi di archiviazione grazie a una console centrale che consente di memorizzare un buon numero di oggetti e di ricaricare i dispositivi sulle porte USB. Sul lato passeggero, Renault ha preferito sostituire il vano portaoggetti con un cosiddetto cassetto “Easy Life“, che potrebbe tuttavia intralciare con le ginocchia del passeggero. 

All’avanguardia della tecnologia, questo monovolume compatto ha il vantaggio di offrire (a seconda della versione scelta) equipaggiamento relativamente completo: cruscotto con touch pad verticale, aria condizionata a 2 zone, GPS per la versione SL Limited, telecamera per retromarcia, fari Full LED per la versione Intens o sedili elettrici riscaldati per la versione Initial Paris. Una scommessa piuttosto riuscita per il produttore che può sentirsi soddisfatto delle sue scelte.

MPV o SUV, non dimenticare di prenderti cura del tuo veicolo e della sua tappezzeria. I sedili raffinati o sportivi delle auto meritano la tua attenzione, eppure proteggerli quotidianamente e’ davvero una mission impossible. Allora semplificati la vita con i nostri coprisedili su misura Renault Scénic 4. E non dimenticare di proteggere davvero il tuo abitacolo prova i tappetini auto Scenic 4. Interamente su misura, sono installati e adattati senza alcuna difficoltà. 

 

Non vi resta che partire e allora a noi non resta che augurarvi un ….

Buon viaggio! 

 

 

 

Dispositivi anti abbandono in auto

Dispositivi anti abbandono  in auto

Nel mirino delle polemiche,  i dispositivi Anti abbandono. Tante le polemiche e pochi gli incentivi,  dal 7 novembre dello scorso anno in Italia obbligatori nel seggiolino per bambini questi nuovi dispositivi.

 

Da questo momento in poi abbiamo visto la legge 172 Del nuovo Codice della Strada, entrata in vigore,  nel installa un abbandono. Ma di cosa si tratta esattamente? quando parliamo di un dispositivo anti abbandono nel seggiolino dei più piccoli,  di cosa davvero parliamo?

Cos’e’ il dispositivo anti abbandono?

 

A volte una specie di “cuscinetto” da sistemare direttamente sotto un normale seggiolino auto per bambini, in altri si tratta di sensori già integrati in alcuni modelli di seggiolini. Collegati a volte a un allarme vero e proprio allarme che viene attivato ogni volta che il conducente dell’auto si allontana. Altri tipi notificano il pericolo sul cellulare, via app e Bluetooth. Sono i cosiddetti “sistemi anti abbandono” e hanno tutti il medesimo scopo: evitare che i genitori dimenticano i propri bimbi in macchina.Un dispositivo costoso che per il suo acquisto prevede però la possibilità di richiedere un contributo. Questo contributo sarà poi erogato tramite il rilascio di un buono spesa elettronico, allora del buono è di €30 e dal 20 febbraio del 2020 ci si dovrà registrare sulla piattaforma informatica pensata tramite il sito www.mit.gov.it. Questa è la piattaforma che ci offre la possibilità dietro registrazione di richiedere il contributo. Per chi lo ha già acquistato, cosa fare? 

Niente paura, il contributo può essere erogato anche sotto forma di rimborso. Sempre entro il 20 febbraio bisogna registrarsi, per un contributo o per un rimborso allegando Ovviamente la copia del giustificativo della spesa sostenuta. Fino a esaurimento dei fondi stanziati. Ovvero 15,1 milioni per il 2019 e un milione per il 2020. 

L’articolo 172 del codice della strada è quello che prevede quindi il nuovo sistema di ritenuta e sicurezza per i bambini. Il regolamento nello specifico decreto è il numero 122/2019 del ministro per le infrastrutture e i trasporti, decreto seggiolino. Questo è il decreto A cui bisogna fare attenzione quando si sceglie il dispositivo anti abbandono. 

 

Fare bene attenzione perché i requisiti tecnici del dispositivo sono chiari e in alternativa vengono dettate le norme a cui ci si può affidare: 

 

  1. Il seggiolino può averlo in origine 
  2. Dotazione di base o accessori del veicolo compreso nel suo fascicolo di omologazione
  3. Indipendente dal sistema di ritenuta o del veicolo 

 

La polizia di stato ha emanato una circolare che specifica l’entrata in vigore dell’obbligo riguardante il seggiolino e il suo sistema di anti abbandono. Quest’ultimo infatti bisogna che si attivi in maniera automatica a ogni utilizzo, nessuna azione del conducente è prevista, si emette un segnale di allarme che si può percepire dentro e fuori il veicolo e che attira velocemente l’attenzione. I consigli della polizia sono chiari, verificata la conformità del dispositivo e i suoi requisiti tecnici previsti dal regolamento. Facciamo quindi bene intenzione alla documentazione tecnica che arriva con il dispositivo. Il decreto legge arriva con due allegati, l’allegato a riguardo ai dispositivi di primo e secondo tipo, quelli di terzo tipo. Il tutto rispetto alla normativa dell’Unione Europea per le condizioni di commercializzazione del dispositivo, detta anche normativa di armonizzazione Ue. 

 

In Italia tantissime le polemiche contro una legge che se protegge più piccoli è arrivata forse troppo all’improvviso nel nostro bel paese. Per questo si è cercato di opporsi assunzioni immediate, i siti tra cui ricordiamo Altroconsumo, e tanti i partiti politici che hanno reclamato per una estensione dei tempi di erogazione. Dopo Quindi le migliaia di richieste dei cittadini e delle associazioni dei consumatori anche ricordiamo, fu Lanza a pubblicare per prima la notizia: È in arrivo una moratoria fino al 6 marzo 2020 perché non installa nell’automobile il meccanismo anti abbandono sui seggiolini per i bambini fino ai 4 anni. PD, quanto si apprende, maratone mandamento al decreto fiscale collegato alla manovra che fa slittare di 4 mesi le sanzioni per chi non si adegua. Delle Infrastrutture, micheli, già dato disponibilità a una moratoria. L’iniziativa era stata annunciata nei giorni scorsi anche dal Movimento 5 Stelle. Attenzione quindi perché ormai siamo vicini a una moratoria che vede la fine i primi di marzo quindi il pagamento delle multe è inevitabile per chi non è provvisto del siste.

 

La sanzione prevista è cara, di multa è variabile e parte dagli €81 fino ad arrivare €326 è la decurtazione di 5 punti dalla patente. In caso di recidiva nei due anni successivi, la sospensione della licenza di guida da 15 giorni fino ai 2 mesi di tempo. 

Un pensiero….

 

Certo a noi rimane la questione, come si fa a dimenticare i bimbi nell’auto? In quela condizione ci troviamo per arrivare a tanto? Forse domande normali o no? Forse dobbiamo cominciare a prestare più attenzione alla ragioni e condizioni sociali che ci spingono a dimenticare addirittura il nostro bimbo nell’auto. 

 

A quelle condizioni un allarme  possiamo metterlo, e forse e’ già scattato da tempo!
Ma chi lo ascolta?